Il mercato immobiliare è vivo ed è pronto a crescere anche nel 2022. Più luci che ombre dal rapporto di settore di Nomisma, dal quale emerge comunque come sia ancora diffuso un forte sentimento di prudenza.
Se 3.3 milioni di nuclei familiari (dai precedenti 2,4) hanno espresso volontà di acquistare casa, solo 800mila (comunque in crescita rispetto al dato precedente che si fermava a quota 500mila) potranno effettivamente concretizzare questa volontà, portando le previsioni sulle compravendite 2021 a circa 558mila, vicino ai livelli del 2019 anche se in calo del 7,7 per cento.
Tra le motivazioni all’acquisto ci sono, per l’80%, la prima casa e la sostituzione dell’abitazione attuale, mentre resta al palo il motivo investimento. Si tende a cercare maggiormente nell’hinterland rispetto ai capoluoghi, grazie alla maggiore accessibilità economica delle abitazioni a parità di spazi e alla migliore qualità della vita.
Circa l’80% delle compravendite avverrà tramite mutui: i tassi bassi e gli spread molto contenuti hanno spinto gli istituti di credito ad aumentare le erogazioni, forti anche di una significativa riduzione delle sofferenze bancarie, un dato positivo in parte ridimensionato dall’aumento di oltre il 50% delle rate scadute rispetto al 2020.
Un quadro sostanzialmente positivo che trova conferme nelle previsioni di Nomisma per i prossimi anni. Le compravendite, intorno alle 600mila nel 2021, raggiungeranno quota 651mila nel 2023, recuperando i livelli previsionali del 2019.